Endometriosi, Dolore e Sessualità
Parliamo di qualcosa di cui non si parla mai: l’endometriosi. Come condiziona la sessualità delle donne e come comportarsi?
L’endometriosi è una patologia benigna che colpisce le donne in età fertile; avviene quando l’endometrio, la mucosa che riveste la superficie interna dell’utero (che varia in base agli ormonali) non viene espulsa naturalmente durante la mestruazione e si sviluppa al di fuori dell’utero, collocandosi nella zona addominale o in altre parti del corpo. Oggi manca una spiegazione scientifica che giustifichi le ragioni per cui solamente alcune donne vengano colpite da tale malattia.
L’incidenza dell’endometriosi è però in aumento: oggi una donna su dieci ne soffre, sono oltre 176 milioni. I sintomi (che potere trovare in parte qui) sono vari e colpiscono la persona sia sul versante fisico che su quello psicologico: in certi casi si verifica l’assenza di sintomi, per cui l’endometriosi viene diagnosticata per una pura coincidenza (ad esempio, quando la paziente subisce un intervento nella zona addominale legato ad altre cause). Ma nella maggior parte dei casi sono invece i fortissimi dolori che le donne hanno che portano alla diagnosi.
La malattia si presenta sotto forma di piccoli impianti endometriosici, detti noduli quando di grandezza maggiore, che possono arrivare anche avere la forma di cisti ovariche. Questi addensamenti si posizionano in giro per il corpo. Ad oggi purtroppo quello che si può fare per curare l’endometriosi non è una cura ma il controllo della malattia cercando di attenuare il dolore e gli altri sintomi, limitando i danni e bloccando l’avanzamento dell’endometriosi, nel tentativo di preservare o ristabilire la funzione riproduttiva della donna. Manca ancora una cura definitiva.
Che influenza ha l’endometriosi sulla vita sessuale?
E’ chiaro che il dolore, cronico, tipico di questa malattia, che si manifesta spesso durante il rapporto condiziona la vita in generale, la sessualità e il desiderio, creando difficoltà a raggiungere l’orgasmo. La dispareunia (dolore durante il rapporto penetrativo) non colpisce tutte le donne che soffrono di endometriosi; la gravità e lo stato di avanzamento delle placche endometriosiche determina la severità della dispareunia.
Il dolore però, come da riflesso, attiva la contrazione della muscolatura pelvica (ipertono della muscolatura del pavimento pelvico), come una risposta involontaria a una situazione di stress (la stessa circostanza si verifica con i rami muscolari del plesso cervicale) che potrebbe peggiorare la situazione o amplificare il fastidio e il dolore pelvico durante e dopo il rapporto sessuale
Una donna che soffre di endometriosi in stato avanzato avrà quindi una vita sessuale più difficoltosa; essendo la sessualità parte integrante della vita di ognuno, di riflesso, si ha una diminuzione del benessere generale. Inoltre, la dispareunia e le lesioni vaginali endometriosiche hanno una certa influenza nelle disfunzioni sessuali.
Il livello di tolleranza del dolore è estremamente soggettivo, ma è chiaro che tale malattia infici la possibilità di vivere una sessualità piacevole dal momento che entra in gioco un fattore biologico, il quale genera una risposta emozionale che, di conseguenza, influenza la risposta sessuale. Per farvi capire meglio come funziona il meccanismo, ho modificato la descrizione di R. Basson sulla circolarità della risposta sessuale femminile sottolineando come il dolore influisca sulla risposta stessa.
Risposta sessuale femminile modificata dall’impatto del dolore
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Ora che è chiaro come l’endometriosi influisca sulla sessualità, come possiamo migliorare la situazione?
Come possiamo minimizzare il dolore con lo scopo di migliorare la qualità della vita e la risposta sessuale: l’interesse, il desiderio, l’eccitazione e l’orgasmo?
Gli studi dimostrano che il desiderio, la soddisfazione sessuale e i problemi pelvici durante i rapporti migliorino notevolmente sei mesi dopo aver effettuato un intervento in laparoscopia (DIE), a cui si associa una terapia postoperatoria abbinata ai contraccettivi orali. Tuttavia, non tutte le donne o i medici optano o per la chirurgia, per cui, in considerazione delle ripercussioni che dolore ha sul corpo – in primis essere un fattore di stress – suggerisco delle alternative palliative:
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- Praticare attività fisica (se non controindicata), inclusa la fisioterapia, per rilassare il pavimento pelvico (yoga, pilates, ecc.) – non per rafforzare l’area, bensì per rilassarla.
- Ogni attività anti stress giova alla situazione: l’ansia generata dalla malattia e l’insoddisfazione persistente legata alle problematiche di natura sessuale o al dolore genera uno stato iperadrenergico molto simile a quello che si crea in una situazione di stress o di ansia. Dunque, qualsiasi attività porti beneficio liberando le endorfine, migliora il benessere generale. Meditazione yoga, mindfulness.
- Utilizzo di lubrificanti durante i rapporti sessuali e di dispositivi come Ohnut possono essere di grande aiuto se si sceglie di avere un rapporto penetrativo.
- Analgesici (antidolorifici) da assumere prima del rapporto sessuale, solo su consulto e sotto controllo medico. (Evitata l’automedicazione!)
- Prendersi cura giornalmente della vulva e della vagina. Alcune donne che soffrono di endometriosi assumono contraccettivi ormonali, molti dei quali, come è ben noto, causano la secchezza vulvo-vaginale. Per cui, è consigliabile idratare con prodotti ad hoc da abbinare alla propria routine quotidiana.
- Cambiate le dinamiche della vostra relazione sessuale: se la penetrazione si traduce in dolore, è importante spostare il focus dall’atto puramente penetrativo e concentrarsi su altre attività (l’80% delle donne ha bisogno di una stimolazione clitoridea per raggiungere il piacere. Non vedetelo come un’alternativa scomoda). La donna può anche sperimentare delle posizioni diverse in cui tolleri meglio il dolore o non lo avverta affatto oppure utilizzare Ohnut.
- Provate ad andare dallo psicologo: forse, vi starete chiedendo: perché? È molto semplice: il dolore condiziona diversi aspetti della quotidianità; parlarne e cambiare il modo in cui ci si confronta con questa condizione non può che migliorare la qualità della vita. Tutto ciò che pensiamo e sentiamo ha un riscontro a livello di neurobiochimico. In molti casi, la terapia aiuta a comprendere come affrontare il dolore quotidianamente, migliorando la qualità della propria vita. Non si tratta di una cura per l’endometriosi, ma questi vari step e le risposte psico-emotive possono avere un impatto diretto sull’esperienza soggettiva del dolore.
L’endometriosi è una malattia complessa. Molte donne soffrono in silenzio, soprattutto sul versante sessualità. Troppi medici ancora oggi ignorano il pesante impatto che l’endometriosi ha nella vita sessuale delle loro pazienti, che vengono quindi lasciate sole.
La chiave è condividere, parlare, abbattere i tabù. Parliamo di endometriosi e di sessualità!