Sexual Shame: come disinnescarlo?
“Se ci vai a letto al primo appuntamento sparirà”, “Ma come fai ad essere ancora vergine alla tua età?”, “Essere bisessuale è una scusa per essere promiscui”, “Un uomo che rifiuta del sesso è sfigato/gay”.
Il sexual shame, letteralmente “vergogna sessuale”, è un’emozione che si prova quando non ci si sente adatti o conformi ad uno standard in ambito intimo e sessuale. È un sentimento che si acquisisce nel tempo e può essere influenzato da diversi fattori, a partire da messaggi e comportamenti riguardo il corpo e la sessualità che apprendiamo durante la crescita, in maniera più o meno diretta.
Da dove deriva?
I ruoli di genere, ovvero quelle convenzioni sociali che decretano cosa è “da donna” o “da uomo” e le relative aspettative hanno un forte impatto sulla percezione di sé, che risulta spesso limitante, dal momento che non considera tutte le sfumature esistenti.
“Le brave ragazze non si masturbano”, “Un vero uomo non deve chiedere mai”, “Una donna non fa mai il primo passo”, “L’uomo deve sempre avere voglia”.
Nel momento in cui non coincidiamo con questa visione che abbiamo idealizzato su chi dovremmo essere, diventiamo facilmente vittime di sexual shame da parte degli altri o di noi stessi. Provare queste emozioni è come mettersi completamente in discussione, per questo è molto comune provare ansia, rabbia o delusione in grado anche di minare l’autostima, uno dei principali carburanti del piacere.
Tutti questi “divieti interni”, fissazioni e sensi di colpa non solo non ci permettono di godere ed esprimerci liberamente, ma possono essere collegati anche a veri e propri disturbi sessuali, dall’assenza di desiderio alla difficoltà di eccitarsi, fino a disagi che coinvolgono orgasmi o risposte nervose.
Quanto spesso ci è capitato di voler fare o dire qualcosa, ma una sensazione nella nostra testa ci ha bloccati? È comune sentir parlare di “verginità” come un valore da conservare e di conseguenza una donna si considera in base alle volte che ha “dato” o “concesso” il suo corpo: se lo fa spesso è una pervertita, ma se non lo fa mai è una “frigida isterica”.
Il grado di disagio che segue il sexual shame influenza enormemente sia il momento stesso in cui accadono, che le nostre future reazioni a situazioni analoghe, con diverse conseguenze per il nostro benessere.
Come spezzare la catena del sexual shame?
1 - trova la radice
Quando senti un qualche tipo di disagio nei confronti del tuo corpo o sessualità in generale, fermati e identifica lo stimolo originale che ha causato quella sensazione: possono essere stati messaggi o gesti assimilati più o meno inconsciamente da amici, partner, insegnanti, i media o provenienti da una cultura religiosa tradizionale fatta di tabù e pregiudizi, o magari da un ambiente familiare chiuso e giudicante. Questi pensieri hanno la capacità di insinuarsi in maniera subdola nelle nostre menti rendendoci complici inconsapevoli di una cultura negativa e giudicante. È altamente probabile che anche noi li abbiamo detti o perpetrati senza neanche rendercene conto.
2 - disinnesca i trigger
Qualsiasi siano questi “trigger” (causa scatenante), non è colpa nostra se li abbiamo. È però responsabilità di ciascuno di noi fare qualcosa al fine di decostruirli e vivere positivamente la nostra sessualità. Prendi consapevolezza del fatto che avere desideri sessuali è naturale come avere fame o sete. Ogni corpo è valido e solo tu hai il controllo sul tuo. Non esistono caratteristiche o comportamenti che definiscono una “vera donna” o un “vero uomo”. Non esiste uno standard a cui doversi omologare. Non esistono tecniche o abitudini sessuali obbligatorie, così come non è richiesto seguire speciali regole su come gestire il proprio corpo e piacere. Sei solo tu a scegliere per te!
3 - non reprimere i tuoi desideri, la tua identità o il tuo corpo
Prendi questi pensieri negativi e rifletti: vengono da una fonte a cui vuoi davvero dare autorità sul tuo corpo e piacere? Ciò che senti di voler fare potrebbe davvero renderti una persona in qualche modo “peggiore”? Se il tuo desiderio non ferisce nessuno e non limita la libertà altrui, ha tutto il diritto di essere preso in considerazione. Qualsiasi sia la tua identità sessuale, è tua! E non c’è un modo giusto o sbagliato in cui esprimerla.
Anche non avere stima del proprio corpo può rendere le situazioni intime un vero inferno. Per liberarsi da questi vincoli non basta un giorno, si tratta di un percorso lungo, da intraprendere con amore e costanza e che comincia con l’impegno a non giudicarci eccessivamente in base a cosa potrebbero pensare gli altri di noi, ma dando priorità a come noi vogliamo esprimere la nostra essenza.
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4 - contribuisci a creare un ambiente positivo
È chiaro come l’ambiente e le persone che ci circondano giochino un ruolo fondamentale rispetto al nostro benessere sessuale: siamo accettati e ci accettiamo? Rispettiamo noi stessi e veniamo rispettati? In un ambiente positivo, lo spazio per le insicurezze si riduce. E’ quindi importante circondarsi delle persone che ci danno positività, confronto costruttivo e che ci accettano. Dobbiamo riflettere e lavorare sui nostri comportamenti tossici (volontari e non), perchè ognuno di noi può contribuire attivamente ad una cultura più libera, positiva e senza sexual shame.
Di: Virgin&Martyr
Credits: Pic1: Purestent - Pic2: Bethanmooney - Pic3: Thebtwn